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Testimone dello Spirito

A trent'anni dalla sua scomparsa, la comunità vuole ricordare don Giancarlo Bonaldo che fu parroco dal 1972 al 1986. In questa sezione verranno raccolti, i ricordi e le testimonianze, alcuni suoi pensieri ed esortazioni.

4 pensieri su “Testimone dello Spirito

  1. wp_9600204

    Don Giancarlo Bonaldo
    Quattordici anni di frequentazione di don Giancarlo parroco a San Giacomo dall’Orio non sono per noi un capitolo del passato, né tanto meno chiuso. Sono una incisiva e duratura esperienza di vita ecclesiale che abbiamo avuto l’avventura di vivere con lui: opportunità di maturazione e crescita in una prospettiva autenticamente ecclesiale. Sono anche un dolore ancora sentito, per una morte prematura preceduta da un sofferto distacco, ed un insieme di tanti ricordi luminosi. Soprattutto, un sentimento di sincera gratitudine per quanto abbiamo ricevuto: noi ed i nostri figli.
    Quale memoria del “nostro” parroco? Innanzitutto, la totale e incrollabile fedeltà alla sua vocazione sacerdotale: quindi il suo amore per il Signore e la sua Parola; la sua convinta appartenenza alla Chiesa, con disponibilità ad accettare difficili cambiamenti con spirito di obbedienza. D’altra parte, una passione radicale - con presenza creativa, aperta e costruttiva - per la comunità che il Signore gli aveva affidato. Con cura amorevole e tenace portava tutti e ciascuno a riconoscersi in essa e ad offrire collaborazione e condivisione di visione; in anni non facili, se non di travaglio, del comune sentire ecclesiale. Molti peraltro, anche noi tra questi, hanno goduto dell’accoglienza nella e dalla parrocchia, integrante con riferimento determinante alla parola di Dio prima ancora che ad un confine territoriale.
    Attenta e sensibile la sua capacità di ascolto, così da condividere e confrontare, con quella di altre, l’esperienza della parrocchia di San Giacomo: in quotidiano divenire, talvolta faticoso, ma sempre e comunque maturata “dal basso”. Dall’Orio, appunto.
    Cosa era per noi don Giancarlo? Senza retorica, era un pastore, un fratello, un amico; che si spendeva senza riserve, sempre col sorriso sulle labbra, responsabilizzando convintamente i laici: nella liturgia, nella catechesi, nella scansione del tempo liturgico con veglie di preghiera e riflessione di intensa partecipazione comunitaria, nei campi scuola e perfino…nei giochi. Con la sua cura tutta particolare per le omelie riusciva a scuoterci, farci meditare, inducendo una revisione di vita. “Gente di San Giacomo”, ci interpellava spesso con ferma volontà, seppure talvolta con lieve incertezza nel dire; e tutti noi ci sentivamo provocati come comunità viva, unita, spinta a crescere ed essere autenticamente fedele al proprio battesimo.
    Un profondo grazie al Signore che ci ha concesso questa luminosa presenza nel cammino di fede della nostra famiglia. Un grazie riconoscente al “nostro” indimenticabile don Giancarlo.
    Laura, Franco e famiglia Bosello

  2. wp_9600204

    È facile scivolare nella retorica quando si commemora. Siamo certi di non correre questo rischio raccontando un po' del nostro profondo ricordo di don Giancarlo perché chi l'ha conosciuto non può che condividere e per gli altri non potrà che suonare comunque vicino e prezioso.
    Nello spirito della Pasqua usiamo il presente rivolgendosi alla sua celeste figura.
    Sei per noi il sacerdote della Gioia!
    Abbiamo sperimentato con te il volto sorridente della fede, noi cresciuti all'ombra del campanile dagli anni '60 in avanti, pieni di avventure, gruppi studenteschi, filosofie ribelli, canti, animazioni, uscite in barca lungo i canali, settimane estive in montagna.
    Di sera a volte passi sotto casa nostra in Ruga Vecchia, suoni il campanello e ti unisci a noi nella cena, con quel che c'è.
    Ci insegni che in casa possiamo celebrare la Messa, la mensa domestica, e così facciamo. Ogni liturgia è una festa, persino i funerali portano l'atmosfera della soave rinascita pur nel rispetto del dolore.
    Ci fai amare il canto e la partecipazione attiva, anche fantasiosa e originale, ad ogni rito dell'anno. Noi giovani prendiamo volentieri questo stile e componiamo melodie e canzoni che ancor oggi sono nel repertorio parrocchiale. Ti sono sempre piaciute le Veglie, in particolare quella di
    Pentecoste, attorno al fuoco che scalda, illumina, purifica e raduna. E con la tua estrosità fedele il Vangelo ci è entrato proprio diretto nel cuore depositandosi, dando frutto e collante per la comunità non solo religiosa.
    Sì, anche tu hai un caratterino ...con qualche impazienza, e sei riuscito ad ironizzare anche sulla tua lieve balbuzie, governando quel tenero tratto timido che ci ha testimoniato il valore della tolleranza nelle diversità.
    Hai trasmesso il Dio nella storia con spessore e creatività compiendo un pezzo della tua strada nella tanto amata parrocchia di San Giacomo che tanto ancora ti deve.
    Con gratitudine
    Betty e Mauri, così ci chiamavi e così ancor siamo.

  3. wp_9600204

    Se penso a don Giancarlo vedo il suo sorriso, la sua energia, la voglia e la gioia nel gridare la sua fede. Sento ancora oggi la sua voce cantare "l' alleluia delle Lampadine", i suoi incitamenti a noi che partecipavamo alle giacomiadi....
    Lui era gioioso perché era innamorato di Dio e la sua fede grande da potergli far dire: "bisogna lasciar fare a Dio il mestiere di Dio. La difficoltà va data a Dio, condivisa con Lui nella preghiera".
    Cristina

  4. wp_9600204

    Oggi ricorre il XXX anniversario del ritorno alla casa del Padre di don Giancarlo Bonaldo che fu parroco di questa comunità dal 1972 al 1986.
    Non è possibile, in questa sede, descrivere in modo adeguato cosa abbia voluto dire per noi la presenza di questo sacerdote.
    Perciò, nell'edizione straordinaria del Giacobeo di oggi, nelle edizioni successive delle prossime settimane e sul sito della parrocchia, si potranno trovare dei contributi che, a diverso titolo, cercano di fornire un’idea di cosa abbiano significato per la
    nostra comunità gli anni dell’azione pastorale di don Giancarlo. Qui ora può bastare la testimonianza di coloro che, avendolo conosciuto, sentono ancora, a così grande distanza, il desiderio di ricordarne la figura e l’attività.
    Uniamoci nella preghiera in questa liturgia a lui dedicata, ringraziando il Signore per il dono che ci ha fatto e chiediamo la sua benedizione.

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