Vai al contenuto

2^ domenica d’Avvento 2018

Lc 3, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca

Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

Ogni Carne Vedrà la Salvezza di Dio
Al cuore dell’esperienza del tempo chiamato Avvento, mentre la liturgia pone sulle labbra della Chiesa e di ogni credente il grido accorato:”Vieni Signore Gesù!”, ci viene incontro la figura di Giovanni il Battezzatore. Egli sta sulla soglia del Vangelo, ed è necessario incontrarlo per poter entrare in una relazione autentica e feconda con il Signore Gesù e con la sua Parola.
Giovanni ci ricorda con forza che ogni autentico incontro con Dio avviene nel deserto. Luogo del silenzio, delle parole e delle cose, luogo della prova, per Israele e per Gesù, luogo dell’esperienza della nostra debolezza e di Colui che, assumendola, nel deserto veramente si prende cura di noi e ci salva.
Giovanni per primo fa questa esperienza, la Parola infatti viene su di lui, si fa udire nel profondo silenzio del suo cuore, e lo mette in movimento lungo tutta la regione del Giordano.
Luogo di confine, tra la terra di Israele e i popoli, luogo dove Giosuè ha fatto entrare il popolo del Signore nella terra promessa, dopo i quarant’anni di deserto.
Testimone di questa Parola, che in lui diviene presenza viva del Signore, egli annuncia un battesimo di conversione, un nuovo passaggio attraverso l’acqua del Giordano, per disporre il cuore e la vita ad accogliere il Messia, che viene a liberare dal peccato, rivelando mil vero volto di Dio e la sua volontà d’amore, per farci entrare nella terra promessa del suo cuore di Padre.
Il battesimo che ci ha resi cristiani, questo passaggio per l’acqua, nella quale abbiamo incontrato l’amore solidale di Dio, nel suo Cristo che è sceso con noi, oggi con la voce di Giovanni, rinnova il suo forte appello a conversione. La conversione è l’irrompere dell’amore al posto del peccato, nelle relazioni tra gli uomini e questo non può avvenire senza Gesù Cristo.
L’Avvento diventa così l’attesa che Gesù ci dia un aumento di carità. Riempia il nostro cuore dell’amore del Padre, un cuore reso docile dalla disponibilità a raddrizzare la strada che porta ad incontrare gli altri, a colmare i burroni che abbiamo scavato isolandoci e ad abbassare i monti, sempre troppo alti, del nostro orgoglio. Si viene nel deserto per imparare ad amare, per imparare ad accogliere ogni uomo come un fratello, che con te aspetta, a volte senza saperlo, lo stesso Gesù Cristo. Potremmo allora riconoscere sul suo volto la traccia di questa venuta e lo potremo accogliere nella fede, concretamente, così che ogni carne veda la salvezza di Dio, vedendo l’amore.
Don Paolo

X